domenica 24 ottobre 2010

Generals think the strategies but troopers win the wars

Il generale Grant, prima vincitore della guerra di secessione


e poi presidente degli Stati Uniti d'America


ci ha lasciato tre grandi insegnamenti:

1./ quello che fa la "opposing force" (per usare un termine moderno, Grant diceva solo "them", non usava _mai_ il termine "enemies") non ha molta importanza. Quello che conta e' quello che facciamo noi ("us");

2./ i generali possono anche pianificare la guerra, ma sono i soldati sul campo che decidono cosa fare e come farlo. Numerosi sono stati gli esempi di interi plotoni che hanno ingaggiato il nemico - nonostante chiari ordini contrari - per semplice "prossimita' ". In ultima analisi sono gli uomini sul campo che decidono la condotta ed il risultato degli scontri; i leader c'entrano fino ad un certo punto;

3./ quando la guerra e' finita, e' finita. Inutile continuare uno scontro che non ha piu' ragione di essere.

Vediamo adesso come applicare gli insegnamenti di Grant (che di nome faceva Ulisse, un nome che e' tutto un programma) a ScicosLab:

1./ Scicoslab sta avanzando in molte direzioni, ma ci sono ancora molte, moltissime cose da fare per migliorare la situazione. La nostra piu' grande debolezza e' che siamo dispersi e che nessuno di noi e' pagato per sviluppare ScicosLab, ovvero non possiamo dedicare il 100% del nostro tempo a questa attvita'. Lo sviluppo di ScicosLab continua per la pervicace determinazione di un numero relativamente basso di persone (una ventina). Ognuna di esse ha motivazioni ed obbiettivi diversi, ma comunque convergenti con gli altri. Io di motivazioni ne ho due ("due gusti, due baci"). La prima e' che ScicosLab rappresenta uno degli ingredienti fondamentali al fine di rendere pratico lo sfruttamento della fusione nucleare controllata che, a sua volta, e' una delle tecnologie chiave per salvare il nostro povero pianeta (e gli esseri piu' o meno intelligenti che ci vivono). La seconda e' la pura vendetta personale. Riusciro' a mantenermi lucido e a non ricadere nel "lato oscuro"? Nessuno puo' dirlo. Queste sono considerazioni che si possono fare solo a posteriori. Quello che mi preme comunicarvi e' che se sentite in me la presenza del "alto oscuro", vuol dire che il vostro intuito vi guida bene. Ma il fatto che sia presente non implica necessariamente che ne sia dominato. Per tornare alle cose concrete, abbiamo appena terminato il nostro primo corso di formazione su ScicosLab all'Universita' di Firenze.


Potrete trovare la descrizione del corso qui ed il materiale (presentazioni, documentazione, esempi) qua.

Il prossimo corso sara' in Aprile/Maggio in Germania, a Berlino per essere precisi. Perche' in Germania? Sono molte le motivazioni che ci spingono nella terra di Einstein, Plank, Heisemberg e Siemens.
Per me sono (a) la birra e (b) chi te la serve. Wunderbar.
Ho passato due fantastiche settimane a Karlsruhe, imparando un sacco di cose e conoscendo molte persone che - speriamo presto - faranno la differenza. Perche' sono le persone che fanno la differenza, non i generali.

2./ ScicosLab non ha abbastanza sviluppatori. Stiamo facendo del nostro meglio per reclutare volontari. Purtroppo questa azione e' frenata da diversi fattori. Per esempio la licenza idiota e il fatto che il nostro SVN non e' aperto per default. Certo, se mi mandate una mail (simone dot mannori at gmail dot com), vi posso dare l'accesso su due piedi (basta che vi fate riconoscere), ma non e' cosi' che dovrebbe funzionare. Ho sacrificato cinque anni della mia vita nella speranza che Scilab/Scicos potessero essere l'equivalente di Linux per il mondo della simulazione e della generazione automatica di codice. Cosi' non e' stato. I miei errori ed il fallimento di questa missione mi sono sempre davanti. Non so quanto tempo sara' necessario per rimettere le cose a posto. Purtroppo non posso contare di vivere come il Maestro Yoda fino a 800 anni, probabilmente arrivero' ad un decimo. Una sola cosa e' certa: non ho nessuna possibilita' di riuscirci da solo e le persone che lavorano su ScicosLab adesso non sono sufficienti. Servono piu' sviluppatori. Servono piu' braccia: le vostre.  

3./ "Figliolo, un giorno o l'altro questa guerra finira". Tutto quello che ha un inizio, ha una fine. Speriamo che arrivi presto questo giorno. Mi piacerebbe andarmene lasciando una situazione migliore di quella che ho trovato. Sono disposto a fare qualunque sacrificio per arrivare ad una soluzione giusta che ponga fine a questo conflitto che dilania le anime e disperde le forze. Un conflitto generato artificilmente da persone che non hanno nessuna competenza ne' interesse tecnico (e si vede bene dai risultati). Persone interessate solo ai soldi ed al loro potere personale. Persone che non hanno bisogno ne' di ScicosLab ne' di Scicos per fare il loro lavoro di tutti i santi giorni, ma gli vogliono per comprarsi la macchina nuova e fare delle lunghe vacanze in luoghi esotici mentre i loro dipendenti cercano disperantamente di far funzionare un codice che non conoscono perche' non hanno avuto (o voluto) trovare il tempo di comprendere cosa ci sta dietro. Persone che hanno rimosso la lista degli sviluppatori interni ed esterni perche' vogliono comparire da soli come unici padroni senza nessuna possibilita' di contraddittorio. Persone che hanno cercato - inutilmente - di comprarmi per ridurmi al silenzio. Persone che hanno rinunciato ai loro sogni e che vi vogliono imporre modelli che vi condizionino, portandovi a condividere il loro inferno sulla terra. Che se ne restino da soli nel loro inferno.

Noi ("us") continuemo a combattere per la nostra liberta'.


Una liberta' che ha un solo confine da non superare: la liberta' dei nostri simili. Quindi, se decidete che ScicosLab non fa per voi, non vuol dire che vi consideremo come nostri nemici. Rispeteremo la vostra decisione, qualunque essa sia. La nostra porta sara' sempre aperta per le persone che avranno il coraggio di farsi riconoscere.

Nel titolo di questo post ho usato il termine "trooper" perche' volevo indicare il soldato a cavallo.
Perche' ? Perche' in questa guerra la cosa piu' importante per il soldato non e' il suo fucile ma il suo cavallo.
Il nostro cavallo arriva subito, senza perdere tempo, basta fare un click (doppio) sull'icona. E' un cavallo un po' vecchio, ma affidabile.

Si chiama "ScicosLab". What else?

martedì 6 luglio 2010

The final frontier

"Spazio, ultima frontiera. Questi sono i viaggi della nave stellare Enterprise, la cui missione quinquennale è quella di esplorare strani nuovi mondi, entrare in contatto con nuove forme di vita e civiltà ed andare coraggiosamente dove nessun uomo era mai giunto prima."

 
Il vantaggio di avere una casa in campagna in Toscana e' che, se il cielo e' limpido come oggi, si riesce a vedere la Via Lattea. Se abitate in una grande città, a causa dell'inquinamento luminoso e dell'aria non riuscirete mai a capire cosa sia la Via Lattea.


La mia missione quinquennale all'INRIA e' finita ufficialmente il 14 Giugno 2010.

Ed il 15 ne e' cominciata una nuova. Dal 15 Giugno sono in forza al centro ricerche ENEA del Brasimone, assegnato al reparto di engegneria sperimentale che si occupa delle tecnologie legate alla fusione nucleare.


Domani mattina mi svegliero' presto (come al solito), prendero' l'auto ed andro' in rotta verso l'ignoto.

Allora, direte voi, l'ultimo dei Jedi e' partito? L'Impero ha vinto? Siamo quindi condannati a vivere sotto il pugno del Governatore Tarkin e dei sui perfidi scagnozzi?

No, ScicosLab e e sara' sempre li. Fatevi guidare dalla Forza.

ScicosLab. What else?







mercoledì 30 giugno 2010

Code Camp

In queste ultime settimane sono successe un sacco di cose.

Anche troppe. Insomma avrei anche troppe cose da raccontarvi, cosi' tante che non so da che parte cominciare.

Inoltre mi sento un po' travolto dal completo stravolgimento del piano che mi ero preparato in precedenza. Sebbene vi abbia gia' spiegato che le cose non vanno mai come pensate che vadano, questa volta la realta' ha battutto l'immaginazione di molte lunghezze.

Devo inoltre confessarvi che sono positivamente stanco di tutte le cose che mi sono successe.

Per esempio non pensavo di avere il tempo di andare in vacanza, invece ci sono scappati anche alcuni (pochi) giorni di mare.

Penso che non vi meraviglerete se vi dico che la vita e' una scelta binaria: ho fai il surf o combatti.

Io ho sempre combattuto, non tanto perche' non mi piace il surf, ma perche' non so' nuotare.

Inoltre, d'istinto, se uno mi spara addosso, la prima cosa che mi viene in mente e' di renderegli la pariglia. Ma adesso non rispondo piu' al fuoco. Non ho piu' tutta la voglia di sparare che avevo quando ero giovane.

Visto che ero al mare, per una volta, avrei potuto fare anche il surf. Guardate come e' andata a finire:


E se zoommate:



Quindi vuol dire che nel mio destino devo sempre combattere, anche quando decido di fare il surf.

In ogni caso, che scegliate di combattere o di fare il surf, lo strumento e' sempre lo stesso.

ScicosLab. What else?




venerdì 4 giugno 2010

False flag operation

I Romulani sono orami diventati tanto perfidi quando prevedibili. Una combinazione che puo' portare solo ad una ed una sola conclusione: l'operazione "disastro annunciato".

Cominciamo dall'inizio: allo scopo di procurarsi una valida scusa per invadere la zona neutrale (posto tanto desolato quando ricco di risorse minerali) i Romulani si sono fabbricati una copia della USS Enterprise (NCC-1701-D, , classe Galaxy). Per distinguerla da quella vera, chiamiamola "Enterprises" (con la "s" finale, mi raccomando).


Per rendere credibili le azioni offensive della Enterprises, i Romulani sono ricorsi ad uno stragemma geniale (quanto stupido). Non si sono limitati a clonare l'astronanave: hanno clonato l'intero equipaggio!


Il tocco finale: i cloni non sanno di essere cloni, ma pensano di agire sotto il comando diretto della Flotta Stellare. Su Romulus e' stato creato un ambiente "teatrale" che riproduce il comando della flotta e le strutture dove i cloni sono stati addestrati. Una struttura prefabbricata e decadente, per capirsi.



In effetti si tratta della tipica operazione "sotto falsa bandiera" ("false flag operation").

E allora, come si fa a distinguere la vera Enterprise dal suo "clone" (Enterprises)? E' cosi' facile che non c'e' nemmeno bisogno di chiedere aiuto al mio vecchio amico dalle orecchie a punta....

La massa
Sulla massa non si puo' barare. L'Enterprises ha una massa molto maggiore di quella dell'Enterprise vera. E' pesa arrabbiata. Perche'? Perche' e' sovraccarica di sistemi d'armi non integrati raccattati qua e la con l'aiuto dei Ferenghi. Tutti sanno che aquistare sistemi d'arma da Ferenghi e' una operazione ad alto rischio. Infatti ...

Disfunzionamenti continui
Una rapida analisi dei sistemi vi mostrera' che la maggior parte di essi sono parzialmente o totalmente "en panne" (scusatemi del francesismo ma, chissà perche', mi viene di dirlo in francese; forse perche' in francese si capisce meglio). I Ferenghi vendono senza garanzia, cosi' il data base dei disfunzionamenti cresce a vista d'occhio ...

Equipaggio inesperto
Un clone non sara' mai pari all'originale, specialmente se e' cresciuto ad una velocita' innaturale in un prefabbricato fatiscente. Apprendere non vuol dire "clonare" il proprio maestro o memorizzare delle nozioni. Nel bene e nel male, e' impossibile clonare l'intuizione tattica di Kirk, la comprensione e l'umanita' di Picard, la logica di Spock, la visione strategica di Janeway, l'abilita' diplomatica di Sisko, lo spirito d'iniziativa di Archer e - modestamente - la faccia da poker di Riker.

Come Riker, non solo ho avuto la fortuna di conoscere e di lavorare di persona con tutti i capitani di cui sopra, ma ho pure il vantaggio strategico di essere sposato con una betazoide. Effettivamente devo ammettere di essere una persona fortunata e - come diceva Napoleone - di generali in gamba ce ne sono un sacco...ma a me interessano solo quelli fortunati.


La "fortuna" alla quale faceva riferimento Napoleone e' stata ben spiegata da Enzo Ferrari in una delle sue ultime interviste. "Lei mi domanda qual'e' il segreto del successo della Ferrari? Il segreto sta nel lavorare tutti i giorni per creare le condizioni che portano alla vittoria. Anche i giorni nei quali tutto va per il verso storto e si torna a casca con le tasche vuote sono utili per la creazione di queste condizioni.".


E' la lunga accumulazione di esperienze dirette che porta alla comprensione necessaria per prendere decisioni in tempo reale sul campo di battaglia, indipendentemente dal fatto che vi troviate sul ponte di una nave o nel box di un circuito di F1.

Durante il mio ultimo colloquio con la Flotta Astrale ho cercato di spiegargli questo concetto, ma loro non hanno capito. Ferrari chi?

Lo so - direte voi - che vuoi che ne sappiano i papaveri della flotta astrale di come si progetta e costruisce un motore a 12 valvole, una tecnologia oramai vecchia di 400 anni. Ma me e' servita per rimorchiare la betazoide.

Quindi - direte voi - adesso ci sono due classe Galaxy, quella vera e quella finta.

NO!

Vi siete dimenticati della Enterprise (mi raccomando, senza la "s") NX1!


Quindi i giocatori sono tre.


Piu' siamo, meglio e': vedrete che ci divertiremo un sacco con ...

ScicosLab. What else?

P.S. Ricordate che ci sono due categorie di persone: quelli che hanno accesso ai sorgenti di ScicosLab e quelli che invece ..... scavano la fossa ;-)

martedì 1 giugno 2010

Apocalypse Now

Perche' ho passato cinque anni in INRIA?

Saro' buono (ma solo per questa volta): vi risparmiero' la storia della cioccolata, del sesso e dei soldi (anche perche' la sapete gia').

Ho accettato l'offerta di INRIA non perche' sapevo qualcosa ma perche' NON sapevo qualcosa. Perche' ero avido di conoscenza. E voi sapete bene che l'avidita' funziona. Funziona _sempre_.


Ero infatti in quella fase della vita in cui si capisce che tutto quello che si e' imparato fino a quel momento, pur avendo un senso compiuto, rappresenta un bagaglio di conoscenze obsolete del quale bisogna trovare il coraggio di sbarazzarsi ... se si vuole continuare quel viaggio di nome "vita".

Lo so. Prendere una seconda laurea a 38 anni e' da pazzi. Ma per vivere consapevolmente la propria follia e' necessario prima comprenderla. E capire e' faticoso. Si sudano lacrime e sangue. E' per questo che conviene tenere un asciugamano al collo.

Insomma, avevo chiesto una missione e il Buon Dio me ne aveva assegnata una. Per raccomandata. Anche se ero partito per imparare qualcosa che non sapevo, lo scopo finale della missione era quello di uccidere Kurtz. Ma quando arrivai prossimo alla fine del viaggio le cose non andarono esattamente come previsto.
Detto tra noi, le cose non vanno MAI come previsto. Le cose vanno come devono andare. Lungo il viaggio avevo imparato tutto quello che c'era da sapere su Kurtz. Probabilmente lo conoscevo meglio di quanto conoscessi me stesso. Lui poteva prendere la mia vita quando voleva.

Ero in mano sua.

Ma non si prese la mia vita. Allora decisi di regalargliela.

E lui mi mostro' la lumaca scivolare lungo il filo del rasoio. Mi spiego' come funzionano le zero crossing surfaces. Cosmico. Cosa ci puo' essere di piu' sublime che condividere la propria conoscenza?
Ogni allievo ha il diritto/dovere di interpretare a modo suo gli insegnamenti del maestro. Insegnare non e' una clonazione. Insegnare significa impare ad apprendere per poi imparare ad insegnare.

Ma il film finisce che Marlow ammaza Kurtz. Vero. Ma quello era un film, mentre questa e' la realta', una realta' assolutamente non virtuale. Kurtz tornera', tornera' presto. Ci potete scommettere. E ne vedrete delle belle.

Spero che verrete in molti al corso che stiamo organizzando in collaborazione con le universita' di Firenze, Pisa e Siena (Arezzo). Piu' siamo e piu' ci divertiremo: abbiamo prenotato un'aula da 300 posti che difenderemo fino all'ultimo uomo.

Difenderemo con le unghie e con i denti il nostro sacrosanto diritto di insegnare i giorni pari,  imparare i giorni dispari e riposarsi almeno un giorno su sette.

Difenderemo i nostri diritti e doveri con una sola arma:
con ScicosLab. What else?

P.S. Ma se venite con Matlab/Simulink sarete comunque benvenuti. Meno male che c'e' la Mathworks.

Modern warfare

Una delle lezioni piu' importanti che ho imparato negli ultimi cinque anni passati qua in Francia viene dalla lettura dei documenti - disponibili apertamente su Internet - prodotti agli analisti militari francesi e dall'esperienza dei due anni passati al lavoro con Didier. Per adesso accontentatevi di sapere che Didier e' un ufficiale della riserva che si e' fatto le ossa in Digital Equipment. Ai tempi nei quali le aziende private erano fatte ancora di uomini e non di risorse umane.


Se sono quello che sono e' anche grazie agli insegnamenti di Didier.

Il fatto che abbiamo preso due strade diverse e' un dettaglio marginale. Come disse Patton al suo amico, collega e superiore Omar Bradley: "In questa fottuta guerra di fottuti politicanti da strapazzo mi sono rimasti solo due uomini su cui posso sempre contare: tu e Rommel. Ma su di te comincio ad avere qualche dubbio.".

I documenti piu' importanti sono i RETEX (RETurn from EXPERIENCE) ovvero i rapporti che descrivono - nei dettagli - le dinamiche dei fatti malamente esposti sui giornali e - peggio che mai - alla televisione.

La televisione: l'arma di distrazione di massa piu' potente mai concepita ed usata dall'uomo contro l'Uomo. Un'arma contro la quale non c'e' ne' fuga ne' difesa. Un'arma usata senza riguardo su milioni, no, miliardi di civili innocenti senza diritto di replica. La televisione e' un'arma. Non per nulla il calibro di una televisione si misura in pollici. Ma mentre il buon vecchio George andava in giro con una 0.45", una TV media viaggia intorno a 45.0" ovvero 100 volte tanto! Questo si che si chiama progresso.

Il RETEX piu' impressionante che abbia mai letto e' quello relativo alla battaglia di Falluja, dove l'esercito francese aveva osservatori in _entrambi_ (!!!) i campi avversi. La guerra raccontata dall'interno, non i comunicati pubblicitari del Pentagono o la propaganda delirante dei resistenti votati al martirio.

Quelli fra di voi che hanno giocato a Modern Warfare avranno notato l'impressionante parallelo tra il primo scenario di MW e quello che e' successo negli ultimi giorni.

L'Esercito Israeliano non e' esattamente un campione della trasparenza ne', ultimamente, ha dimostrato di saper fare un uso intelligente e saggio della forza. Vediamo di esaminare le varie fasi dell'operazione "disastro annunciato".

Questo e' il RETEX che scriverebbe il mio vecchio istruttore: il Capitano Price (SAS).


Tra me e lui ci sono sole due differenze: non ho i basettoni (perche' non mi crescono) e non fumo il sigaro (per scelta). Entrambi ci siamo fatti due anni di prigione, dove ci avevano dati per morti. Ma i veri soldati non muoiono mai, non tanto perche' le loro gesta verrano cantate in eterno (in un blog? ma siamo seri ...), ma perche' hanno imparato il vero senso della vita (che poi - per farla corta corta - sarebbe la vita stessa). 

Perdita immediata del fattore sorpresa
Una degli elementi forndamentali di una operazione militare e' il fattore sorpresa. Perdere il fattore sorpresa vuol dire perdere il 50% della battaglia in partenza. La controparte _non_ deve essere al corrente della minaccia attiva. Questo non vul dire che il fattore sorpresa deve essere necessariamente utilizzato in maniera aggressiva. Al contrario. La sorpresa passiva, ovvero riuscire a mantere completamente "stealth" la missione, e' un fattore di sicurezza e tutela della vita umana. La perdita del fattore sorpresa/stealth, in simulazioni degne di questo nome (Metal Gear Solid 2) porta al fallimento immediato della missione.

Errore nel proseguo dell'operazione
Infatti, se sei perde il fattore sorpresa, la cosa piu' intelligente da fare, se possibile, e' abortire immediatamente la missione. La derisione e' infinitamente meglio che la conta dei morti.


Mancata saturazione dell'obiettivo
Se il fattore sorpresa e' perso, c'e' sempre la possibilita' di saturare il campo di battaglia. Questa era un po' l'idea della missione "Irine" (Black Hawk Down) a Mogadiscio. Non ha funzionato, ma almeno ci avevano pensato. Gli istraeliani hanno usato un solo Black Hawk in "single rope (una corda sola). In queste condizioni e' impossibile saturare di soldati una nave in tempo utile. Inoltre sono scesi uno alla volta e non due come i Ranger o in tre come gli incursori di marina franncesi.

Errata valutazione della minaccia
Qual'e' la tipologia dell'avversario? Sono terroristi armati fino ai denti comandati da mercenari senza scrupoli, oppure pacifisti arrabbiati provenienti da circoli intellettuali frequentati da borghesi cattocomunisti benestanti?

Errata risposta tattica
Mentre nessuno contesta la soppressione a sangue freddo di un noto terrorista, la reazione armata verso civili incavolati ma disarmati non e' accettabile. Me lo hanno ripetuto fino a farmi bruciare il cervello: sulla folla non si spara. Mai, in nessun caso si puo' sparare sulla folla. Se la situazione non e' gestibile bisogna rompere il contatto.


Cattivo uso delle armi
Come e' gia' successo un molte occasioni, davanti alla folla inferocita in soverchiante superiorita' numerica, i soldati - specie se giovani - si fanno prendere dal panico e cominciano a sparare.
Errore madornale.

Conclusione
Missione pianificata male ed eseguita peggio.

Esistevano delle alternative?
Ovviamente si. Per esempio si poteva neutralizzare la nave con una piccola carica di esplosivo che avrebbe fatto saltare il timone e danneggiare elica ed albero. Si poteva contaminare la nave con un virus (non mortale, un livello II/III) e poi mettere la nave in quarantena.

La lista delle opzioni e' lunghissima.

Se a bordo c'erano veramente delle armi, sarebbe stato piu' intelligente farle arrivare a destinazione e poi mostrare i video della consegna (ad Israele droni e satelliti non mancano).

Ma allora perche' tanta incompetenza?
("incompetenza" : Mark this word my dear friends).
Purtroppo bisogna considerare che l'attuale capo del governo Benjamin Netanyhahu e' il fratello di Yonatan "Yoni" Netanyahu.

Le forze speciali istraeliane (IDF) hanno - in passato - condotto numerose operazioni di successo che sono entrate nei libri di storia. Entebbe ad esempio. Entebbe fu un successo clamoroso: riuscirono sia a mantenere il fattore sorpresa che a saturare completamente l'obiettivo (con 100 operativi!). Quasi tutti gli ostaggi (103)  vennero liberati. Tutti i terroristi vennero neutralizzati.

Ci fu solo un morto nelle forze speciali israeliane: Yoni, il fratello maggiore di Benjamin.

La vendetta personale e' una motivazione potente quanto pericolosa.
Fatevelo dire da chi ha passato due anni su Rura Penthe.

Chi non conosce la storia e' destinato a ripetere gli errori del passato.

Per chi invece la storia la conosce.....

.... Scicoslab. What else?

P.S. Thanks for the gulag mission Soap :-). See you the 18th June.

PPS :Almeno Israele e' una democrazia matura dove c'e' diritto di autocritica. Imparare dai propri errori e' dura (meglio imparare dagli errori degli altri). Ecco qua il riassunto del debriefing "ufficiale".

War poets

Non ho mai avuto una grande sensibilita' per la poesia. Forse perche' sono un ingegnere materialista e politicamente scorretto. O forse solo perche' sono semplicemente ignorante (ma non iGNUrante).

Per farla corta, trovo difficile capire la voglia di scrivere poesie quando ti sparano addosso.

http://en.wikipedia.org/wiki/War_poet#World_War_I

Mio bisnonno venne fatto prigioniero dagli austriaci quasi subito, dopo nemmeno un mese di fronte. All'epoca l'esercito italiano era comandato da ufficciali mediamente poco competenti, in generale incapaci di comprendere gli aspetti tattici della guerra moderna.

I nelle file tedesche c'erano personaggi del calibro di Rommel (semplice tenente), Patton (capitano) o De Gaulle (anche lui prigioniero).

Mio bisnonno fece due tentativi di fuga, entrambi falliti. Il secondo - che richiedeva l'attraversamento di un lago giacciato - non ebbe successo. Per sua fortuna: perche' il giaccio non era sufficentemente spesso. Gli Austriaci, urlando come pazzi forsennati, avvertirono mio bisnonno. Certo, potevano sparagli alla schiena 

Ma perche' sprecare una pallottola? Se avesse proseguito sarebbe comunque morto. Mio bisnonno, che mi ha insegnato come tirare su un muro con il filo a piombo e come si puo' tagliare e/o saldare una rotaia di acciaio (di quello tosto) con una reazione chimica, era un contadino. Ma non era stupido.

Gli ascolto' e decise di tornare indierto.
Alle volte i nemici sono meno cattivi di quello che si pensa.

Per farla corta, sopravvivere in guerra non e' difficile. Basta evitare di fare qualche grossa stupidaggine. Come farsi ammazzare, ad esempio.

A me non sparano addosso (per ora), ma ci sono attivita' che richiedono una attenzione ancora maggiore.

Tipo la data di nascita su di un contratto di lavoro, mandare un FAX all'indirizzo giusto, scegliere un software di simulazione che funziona.

ScicosLab. What else?

P.S. La moglie del mio bisnonno si chiamava Ada. Nonna Ada ci ha lasciato il giorno prima dell'arrivo del mio primo vero computer (PC 1500 Sharp). Poi si dice che la vita e' fatta di coincidenze. Col cavolo.
"Where you see coincidence I see purpose; where you see chaos I see order. Do you believe in fate Neo?".