mercoledì 17 febbraio 2010

Qui prodest? ( ][ )

La posta in gioco e' tanto facile da spiegare tanto difficile da raggiungere: se siete gli autori di una sezione significativa del kernel di Linux voi ed il vostro progetto hanno un futuro assicurato.

Un po' come riuscire ad aprire il deposito del Banco National de la Mesa Verde. 

Purtroppo RTAI non e' riuscito a farsi accettare nel main line kernel, ovvero il sorgente di riferimento che viene utilizzato da tutte le distribuzioni. Abbiamo gia' discusso le ragioni tecniche del "niet" di Linus.

Alla fine del 2005 Philippe Gerum, che per molti anni aveva collaborato con Paolo ed il suo team, decise di staccarsi ("split") e lanciare Xenomai. La scommessa di Philippe era quella di "limare gli angoli" di RTAI per tentare di nuovo di essere accettato nel kernel. La "limatura degli angoli" avrebbe dovuto migliorare l'interoperabilita' tra i processi "standard" (soft real time) di Linux ed i processi hard real time. Inoltre il team di Philippe fece un grosso forzo iniziale per creare una documentazione leggibile anche da persone relativamente inesperte, magari provenienti da ambienti e modi di lavorare piu' vicini al software propietario. Fin dal giorno zero, Xenomai offriva le stesse funzionalita' sia per x86 che PPC (Power PC, il processore anticamente usato dalla Apple).

La documentazione per principianti ed il supporto PPC furono i due fattori principali che mi convinsero a buttarmi a pesce nel progetto. Siccome all'epoca non ero in grado di entrare nei dettagli dei sorgenti, mi offrii volontario (insieme al mio fido PoweBook 15" nuovo fiammante) per testare il nuovo kernel Linux Xenomai.

In un paio di giorni di lavoro h24 (ero bloccato a letto dalla solita influenza stagionale) riuscii infine a tirare fuori una configurazione del kernel stabile e capace di far girare delle piccole demo, inclusa la comunicazione con una scheda di acquisizione dati USB della Measurement Computing che Ramine mi aveva procurato (mai mollare un leader che ti equipaggia con l'hardware giusto).

La cosa pero' non ando' molto piu' avanti: fare un fork - anche con le adeguate conoscenze tecniche e una solida esperienza - non e' una passeggiata di piacere. (Lascio alla vostra immaginazione dipingere lo scenario di un fork senza adeguate conoscenze tecniche).

Tenete giu' la testa perche' il prossimo post avra' la miccia corta!

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