venerdì 26 febbraio 2010

Red Heat










Sergej Pavlovič Korolëv,  Igor Vasilyevich Kurchatov, Andrej Dmitrievič Sacharov, Aleksandr Isayevich Solzhenitsyn

Per ben cominciare, cominciamo dalla fine (o quasi, come Quentin Tarantino in Pulp Fiction). Immaginiamo di essere in un fast food a mangiare un boccone.


Ad un certo punto John Travolta mi fa: "Ma, senti un po' Simone, non e' che sarai mica un pochino, come dire, ... Comunista ?". Vedi, io le ho provate tutte, ma - guarda - il comunismo e' un po' come le donne: mi affascina ma non lo capisco. Un po' come quella storia del massaggio ai piedi.....

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Cosa hanno in comune Aleksandr Isayevich Solzhenitsyn, Sergej Pavlovič Korolëv, Igor Vasilyevich Kurchatov e Andrej Dmitrievič Sacharov ?

Hanno passato una bella fetta della loro vita in un gulag.

Vivere in un gulag non e' una passeggiata. Nessuno vi puo' raccontare come funziona un gulag meglio di Solzhenitsyn. Non serve che vi leggiate l'intero Acipelago Gulag in versione originale.Una giornata di Ivan Denisovič puo' bastare. Alex e' l'unico autore che e' riuscito ad identificare e descrivere esattamente la dinamica dell'interazione guardiano/prigioniero. Non e' che vi voglio convincere per forza che dopo aver letto Alex sarete in grado, in quindici anni di prigionia, di convincere i guerriglieri delle FARC di costruire un monastero in collaborazione con missionari francescani... pero' c'e' anche chi ha fatto anche di piu'. Ad esempio il prigioniero n. 46664 ha fatto dei discreti risultati.

Abbiamo detto che Aleksandr Isayevich Solzhenitsyn, Sergej Pavlovič Korolëv, Igor Vasilyevich Kurchatov e Andrej Dmitrievič Sacharov hanno passato una bella fetta della loro vita in un gulag.
Nella migliore tradizione di RAI Report... andiamo a vedere i risultati.

Le parole di Aleksandr Isayevich Solzhenitsyn non sono un inutile spreco della foresta amazzonica (per la carta). Le sue parole sono oro puro. Rimpiango di non conoscere il russo per poterle apprezzare fino in fondo.

Sergej Pavlovič Korolëv e' il mago dietro i primi successi della conquista dello spazio. Korolev, al contrario degli americani, non aveva ne' il team di Von Braun al completo ne' tutti i disegni tecnici delle V2. Si e' inventato quasi tutto da solo. Infatti i vettori russi - che tuttora fanno la spoletta per la stazione spaziale internazionale - sono molto diversi dai modelli americani o franco-europei (Arianne). Se Korolev non fosse morto di malattia ed incompetenza, il mondo avrebbe visto sorgere una Luna comunista.

Igor Vasilyevich Kurchatov ha regalato l'energia nucleare (reattori e bombe) alla Russia. Igor aveva accesso ad una parte significativa dei documenti chiave del progetto americano attraverso un certo Klaus Fuchs. Klaus (ufficialmente la come liason con gli Inglesi) entrava ed usciva da Los Alamos con la scusa di accompagnare Richard Faynman a trovare la moglie malata. Lo scambio dei documenti veniva fatto lasciado dei rotolini di carta incollati con la gomma da masticare sotto il tavolo del fast food di fronte all'ospedale. Anche se i progetti americani hanno indicato la via ai russi, la maggior parte del lavoro venne dal sudore della loro fronte. Kurchatov mise in piedi una vera scuola di formazione per fisici ed ingegneri nucleari. Infatti, fra i sui allievi vi era un certo....

Andrej Dmitrievič Sacharov ed il suo team (erano in tre) hanno fatto la prima bomba termonucleare russa da soli. Visti i risualti, Andrej convise se stesso e gli altri di non andare oltre. All'inizio l'idea era quella di usare la fusione per la produzione di energia. Sacharov investi' gran parte del suo tempo in questa direzione, ma senza ottenere risultati significativi dal punto di vista applicativo. Gli mancava un pezzo del mosaico, l'ingrediente fondamentale per fare la torta o, per meglio dire, la ciambella.

 Tutte e quattro si dicevano comunisti. Sono vissuti e morti da comunisti. Anche se il regime sovietico gli ha causato enormi problemi, di fatto, non hanno mai messo in discussione le idee di base del comunismo.

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Ritorniamo nel nostro fast food. John Travolta mi guarda con i suoi occhi traversi, spenti e venati di sangue da cocainomane incallito, mentre aspira distrattamente la sua sigaretta,  Zucchino e Coniglietta organizzano una rapina estemporanea.

Butto la mia mazzetta di dollari (con i bigletti da 100 sull'esterno, tenuta insieme da una molletta d'argento) nel sacco della spazzatura che la donna usa per ramazzare il bottino. "Non fare il furbo negro! Dammi anche la valigetta! Si, quella con l'uccello giallo e nero !".

Con lo sguardo piu' freddo della notte su Rura Penthe gli rispondo:

"No. la valigetta NO. La valigetta ed il suo contenuto non vi appartengono.".

Il suo Zucchino arriva di riforzo e rinnova la minaccia puntandomi la sua misera 38" sei colpi in faccia e mi urla:

"Sporco negro comunista, non fare il furbo e dacci la valigetta con l'uccello del !"

« Ezechiele, 25:17. Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà, conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare, e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore, quando farò calare la mia vendetta sopra di te! »

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